10/07/2015 – Articolo Qui Cosenza

Storia ‘occulta’, quando il calabrese Fera ribellandosi provocò lo scisma della massoneria italiana

di Mariateresa Improta – Qui Cosenza | 10/07/2015

Fino al 23 Giugno 1908 in Italia esisteva una sola Famiglia Massonica. saverio-fera

COSENZA – Sino ad oggi l’originaria unione non è mai stata ricostruita. Ad oltre un secolo di distanza le dinamiche tra i diversi ordini massonici non hanno reso possibile una vera riunificazione, ma solo tentativi per assorbire questo o quel gruppo di adepti per ‘far numero’ e accrescere il proprio potere. Inizialmente tutti gli ordini massonici pare fossero raccolti all’interno del Rito Scozzese Antico ed Accettato del Grande Oriente D’Italia da cui, appunto nel Giugno1908, nacque l’Obbedienza Piazza del Gesù che prese il nome della piazza romana in cui aveva sede. La scissione fu motivata dalla decisione del Grande Oriente d’Italia di imporre ai fratelli presenti in Parlamento un voto contrario all’insegnamento religioso nelle scuole. Una linea che aderiva alle posizioni radical – progressiste di derivazione anticlericale e, per così dire, rivoluzionarie e garibaldine che erano entrate a far parte degli ideali di una parte della massoneria dell’epoca.

Il calabrese Saverio Fera, deputato originario di Petrizzi nel catanzarese, seguito dai vertici delRito Scozzese Antico ed Accettato del Grande Oriente d’Italia e da numerosi ‘fratelli’ parlamentari in contrasto con tale decisione, per il principio fondamentale massonico della libertà di coscienza, si ribellò. Fu allora che Fera si attivò costituendo il Grande Oriente Italiano – Obbedienza Piazza del Gesù e rendendosi, di fatto, l’artefice dello scisma della massoneria italiana. Con la marcia su Roma e l’istaurazione del regime fascista tutte le logge massoniche furono sciolte ed i fratelli dell’una e dell’altra obbedienza si videro costretti ad operare di nascosto in riunioni furtive per mantenere viva quella che viene ancora oggi definita l’arte massonica. Ripristinato il clima democratico, nel 1946 l’Obbedienza Piazza del Gesù riemerse quindi dalla clandestinità, non riuscendo mai a riacquistare il potere dell’epoca prefascista. L’intera obbedienza fu quindi assorbita da un altro ordine nel 1973, quello dei Giustiniani.

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La maggior parte degli associati contrari a tale fusione non parteciparono più alle riunioni, congelando però la propria posizione in attesa di tempi migliori, mentre altri in una specie di diaspora costituirono gruppi indipendenti. Le diverse realtà formatesi pian piano nel tempo si unirono, ricostruendo insieme ai vecchi fratelli massoni che ne facevano inizialmente parte il Grande Oriente Italiano – Obbedienza Piazza del Gesù. Otto Famiglie, tutte discendenti da Piazza del Gesù tornarono a riunirsi sotto lo stesso ‘tetto’. Ricostituita, l’obbedienza ormai svincolata da ogni condizionamento politico, si è continuamente potenziata accogliendo sempre più persone. Attualmente il Grande Oriente Italiano – Obbedienza Piazza del Gesù è retto da oltre dieci anni dal Gran Maestro Nicola Tucci, oggi al suo terzo mandato. Tucci che ha dedicato una vita all’arte massonica, originario di Rossano, vive nell’hinterland cosentino e gratuitamente, senza essere retribuito come succede per i Gran Maestri di altre obbedienze, auspica da sempre la riunificazione dell’intero universo massonico.

‘’L’unica Obbedienza – afferma Tucci – che ha il diritto di avvalersi della definizione di Obbedienza Piazza del Gesù è la nostra. Non solo perché l’ordine nazionale era stato unificato negli anni ’70, ma soprattutto perché la nostra Famiglia ha ereditato il senso spirituale della scissione del 1908 le cui vere cause vanno ricercate in un diverso modo di intendere la tradizione massonica rivendicando la libertà di coscienza di ogni fratello massone. Vi sono molti massoni che farebbero bene e meglio se stessero fuori dai Templi perché nella loro vita hanno diversi scheletri nell’armadio, sia a livello personale sia a livello penale. Dovrebbero essere tutti sbattuti fuori dalla massoneria che invece si ispira ad un modello ideale di Stato fatto di trasparenza, legalità e dignità dell’uomo. Io porto avanti l’antico progetto dell’unificazione delle Massonerie di Piazza del Gesù. Tranne quelle miste, fatte di uomini e donne. Vorrei ricomporre tutto in un unico vessillo di pace, armonia e fratellanza. Non è un progetto impossibile. Anche in virtù del fatto che oggi il Supremo Consiglio di Rito Scozzese Antico ed Accettato del Grande Oriente Italiano – Obbedienza Piazza del Gesù è amministrato da Antonio Mucciardi un uomo di grande cultura e umanità, ottimo padre di famiglia ed ex pastore protestante proprio come Saverio Fera, il parlamentare che portò alla scissione della massoneria italiana. Appartenere al Grande Oriente Italiano – Obbedienza Piazza del Gesù è un altissimo onore per tutti i fratelli i quali in ogni parte del mondo si presentino vengono accettati, ospitati e garantiti in tutto e per tutto”. L’Obbedienza Grande Oriente Italiano – Piazza del Gesù oggi pare conti oltre 4.000 persone al suo interno, ma il suo cammino verso l’unificazione sembrerebbe essere ancora lungo ed irto di difficoltà.

1/07/2015- Articolo Qui Cosenza

Massoneria calabrese, un Gran Maestro ‘illuminato’ svela luci ed ombre

di Mariateresa Improta – Qui Cosenza | 01/07/2015

I suoi ‘colleghi’ in altre logge arrivano ad incassare sino a 500mila euro l’anno, lui presta servizio gratuitamente.

 

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COSENZA – Nicola Tucci da oltre dieci anni è Gran Maestro della loggia Grande Oriente Italiano Obbedienza Piazza del Gesù nata nel 1975 dall’unione di otto massonerie. Originario di Rossano, ex agente di polizia penitenziaria è un uomo che non fa sconti a nessuno. Quello che conta per Tucci è l’onestà, non il ceto sociale o il conto in banca. Senza alcuna reticenza con sincerità afferma che ‘’in molti dovrebbero essere sbattuti fuori dai templi’’. Lo scioglimento per presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta di tre logge nella locride (Cinque Martiri di Gerace, Rocco Verduci” di Brancaleone e Domenico Salvadori” di Caulonia) sintetizza le ragioni della degenerazione all’interno di alcuni Ordini. Controllare sui propri associati però è possibile e secondo Tucci doveroso ‘’altrimenti si diventa conniventi’’. ‘’La massoneria chiede tutti gli atti che denotano la posizione civile e penale dei soci oltre alle informazioni di rito. Chi governa un’Obbedienza massonica deve sempre vigilare a che i Fratelli evitino contatti degenerativi e quando ciò dovesse avvenire si deve tagliare immediatamente ogni rapporto che possa creare negatività all’interno della loggia. Parliamoci chiaro i metodi per conoscere una persona che bussa al tempio ci sono e si può scoprire anche in anticipo se c’è qualcosa che può arrecare danno alla massoneria. E bisogna quindi intervenire con il bisturi’’.

La Calabria attualmente su meno di due milioni di abitanti conta tra i 12mila e i 15mila massoni, attestandosi come la seconda Regione in Italia, dopo la Toscana, per numero di Fratelli. ‘’In Calabria – spiega Tucci – vi è una forte e antica tradizione massonica e questo è dovuto al fatto che in questa terra sono nate le prime Logge massoniche italiane. Ancora prima che l’Italia fosse unificata esistevano le Logge di Girifalco, di Rogliano, di Rende, di Catanzaro e di Cosenza”. Si conta inoltre in Calabria il record di Logge appartenenti a varie Obbedienze diverse ed indipendenti. Tra loro pare non esista alcun tipo di collaborazione, ma piuttosto una sorta di rivalità e competizione. Una realtà che fa infuriare il Gran Maestro Tucci il quale sogna da sempre una massoneria unita e compatta. ‘’Le Obbedienze che operano in Calabria – afferma con rammarico – lavorano solo per tirare le reti del pescato nella propria barca e curare esclusivamente il proprio orticello. L’unione delle forze porterebbe sicuramente a maggiore dignità e prosperità a tutta la massoneria calabrese che sarebbe così volta all’intento comune di rendere la vita quotidiana più agevole e redditizia. E’ da dire che però la situazione è uguale anche a livello nazionale ed internazionale. La verità è che bisognerebbe abbattere le barriere di un privilegio singolo per renderlo un privilegio comune a tutti i massoni’’.

Un fenomeno recente che si registra in massoneria è l’alto numero di giovani iscritti affascinati da un mondo riservato che i luoghi comuni spesso associano all’occulto e ad oscuri progetti globali. ‘’Oggi i giovani credo si affaccino con curiosità all’arte massonica – dichiara il Gran Maestro – perché si sono persi i punti di riferimento sia politici sia familiari. Per un ragazzo penso che l’entrata in Massoneria rappresenti un punto di arrivo e nello stesso tempo un punto di partenza per conservare una serietà morale ed intellettuale che solo nelle Logge massoniche si può acquisire. Valori che il giovane trova in massoneria, dove si scopre l’arte per sopportare i disagi del quotidiano, e non certamente sui marciapiedi della vita. Vogliono rafforzare il proprio io per questo si affacciano ai templi”.

Spesso la massoneria viene collegata a poteri forti, lobby economiche in grado di condizionare finanza e politica. Un’idea che il Gran Maestro Tucci intende chiarire per evitare fraintendimenti. ‘’Le Logge non sono come Bilderberg, la composizione delle Obbedienze – spiega – è regolarmente denunziata alla Questura di ogni città. Non esistono congiure di sorta né economiche né tanto meno di gruppo atte a speculare. Chi specula lo fa fuori dal tempio a livello singolo professionale o lavorativo, ma sempre nel rispetto delle regole civili e massoniche in quanto per essere tale il massone deve essere buon padre di famiglia, buon cittadino e buon lavoratore al servizio del fabbisogno personale e collettivo. I gruppi di potere economici nulla hanno a che fare con le logge e se qualche volta l’essere massone coincide con gli affari personali, ripeto, sono fatti da singoli a livello soggettivo e ne devono rispondere nei confronti dei propri Fratelli. Il nostro lavoro consiste nel dialogare su argomenti di cultura generale e specifica che permettono di aprirsi con tutta la spiritualità attraverso scambi reciproci di mentalità ed esperienze che servono a maturare. Niente di più”.

La simbologia massonica pare sia presente in diversi aspetti della quotidianità. L’inno nazionale inizia proprio con la frase Fratelli d’Italia, ma ciò potrebbe essere anche solo un caso. “L’inno di Mameli non so se sia massonico – dichiara Tucci – certamente il suo significato di unione e libertà abbraccia i nostri ideali. I massoni nella storia sono stati e saranno sempre protagonisti del vivere del momento e certamente c’è chi ha composto canzoni, inni, poesi, protocolli tra Stati, ma questo non vuol dire che dietro il tutto ci sia sempre la massoneria”. “Io pratico la Massoneria da circa 40 anni – conclude il Gran Maestro – e l’ho sempre portata avanti con i guanti bianchi e puliti privi di qualsiasi nefandezza o illecito. Basta dire che alcuni Gran Maestri percepiscono uno stipendio e io no. Anzi, a volte ci rimetto anche le spese di viaggi e rappresentanza. Secondo me la massoneria va fatta per amore, dedizione, passione senza scendere a compromessi che offuscano l’immagine del massone”.